#lontanimavicini
La comunicazione in tempo di dfficoltà
Numero 8
Cari amici, siamo felici di potervi ancora una volta salutare con questa newsletter.
Speriamo che possiate gradire questa pagina, che è un filo che ci unisce gli uni gli altri, in attesa del nostro incontro virtuale nel mese di luglio.
Speriamo che possiate gradire questa pagina, che è un filo che ci unisce gli uni gli altri, in attesa del nostro incontro virtuale nel mese di luglio.
Vi auguriamo una buona lettura
Equipe Responsabile Internazionale
Editoriale
Clarita & Edgardo BERNAL
Coppia Responsabile Intarnazionale
EDITORIALE n. 8
RIAFFERMANDO CIÒ CHE SIAMO
"LA MISURA DI CHI SIAMO È CIÒ CHE FACCIAMO CON CIÒ CHE ABBIAMO".
Vince Lombardi
Cari amici, coppie, sacerdoti e accompagnatori spirituali delle Equipes Notre Dame: avevamo davvero bisogno di tornare da voi, perché questa volta, come avevamo già annunciato, dopo il primo numero di #lejosperocercanos dell'anno, abbiamo lasciato passare qualche mese in più del solito, per far uscire questo nuovo numero.
Prima di affrontare il tema di questo editoriale, vorremmo fare un breve accenno al difficile momento che, a causa della pandemia, stanno vivendo con maggiore intensità alcuni paesi in cui è presente il nostro movimento, ai quali vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro appoggio in spirito e preghiera.
Confessiamo che a volte ci sentiamo sopraffatti dal modo in cui i notiziari, i giornali e le reti diffondono le cifre dei morti e dei contagi causati dalla pandemia, riferendosi ad essi in termini di record, come se si trattasse di un campionato, disumanizzando la morte attraverso fredde statistiche che banalizzano il valore incalcolabile della vita.
La temuta avanzata del virus che, nel suo viaggio, muta e si rafforza, ha cicli che sono stati chiamati prima, seconda, terza e quarta ondata, che con un ritardo quasi matematico, sono stati vissuti in entrambi gli emisferi. Attualmente, al momento di scrivere queste righe all'inizio del mese di maggio, di particolare preoccupazione sono i contagi quotidiani che colpiscono senza sosta India, Brasile, Stati Uniti, Argentina, Polonia, Messico, Colombia e Francia.
L'iniqua distribuzione e applicazione dei vaccini, condizionata dal potere economico dei paesi e dalla falsa sicurezza di potersi salvare da soli, proteggendo i confini sempre più deboli del nostro villaggio globale, non hanno portato l'atteso rallentamento della diffusione del virus.
Preghiamo il Signore della Vita e Nostra Madre nei Cieli, affinché la fine di questo incubo sia accelerata con la consapevolezza della corresponsabilità e dell'aiuto reciproco che il mondo reclama ai suoi governanti, che hanno la capacità di decidere per noi e che noi dobbiamo sostenere con la forza della nostra comunione e preghiera affinché lo Spirito guidi i loro passi.
È nel quadro di questa crisi mondiale che Papa Francesco ha celebrato l’inizio dell'Anno della “Familia Amoris Laetitia” che è iniziato il 19 marzo e si concluderà il 26 giugno 2022, quando sarà inaugurato il 10° Incontro Mondiale delle Famiglie, che era stato rinviato.
Questa celebrazione, in questi tempi che l'umanità sta attraversando, assume un significato molto importante nella vita della Chiesa e nella vita delle END.
Padre Ricardo Londoño, sacerdote consigliere spirituale internazionale, nelle parole che ci rivolge in questo numero, evidenzia il messaggio di questa seconda esortazione apostolica di Papa Francesco che invitiamo tutto il movimento, se non lo hanno già fatto, a leggerla, gustarla, interiorizzarla e farla vivere.
Come movimento laico con statuti canonici approvati dal Vaticano, il 16 marzo scorso siamo stati convocati dal Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita, per presentare, a noi e ai 13 movimenti rappresentati in quella riunione, le strategie e la portata delle iniziative che il Vaticano ha per promuovere la vita incarnata del messaggio di Amoris Laetitia.
L'idea di Papa Francesco è quella di raggiungere il cuore delle comunità ecclesiali, dei movimenti laicali, delle diocesi e delle parrocchie, delle famiglie, affinché da lì e nel mezzo di questo anno di festa, l'esortazione si irradi al mondo intero. L'incontro con il dicastero aveva anche l'obiettivo di ascoltare e arricchire reciprocamente le esperienze del cammino di ogni movimento, a partire dalla sua specificità, per rafforzare le strategie elaborate in vista del raggiungimento degli obiettivi fissati.
Alexandre Awi Mello e Gabriella Gambino, segretario e sottosegretario del dicastero, hanno spiegato cosa si aspetta il Vaticano dalla Famiglia Amoris Laetita di quest'anno, e con grande emozione abbiamo potuto vedere che molti degli obiettivi proposti dal Papa sono già messi in pratica dal movimento.
Le direzioni che da anni sono state fissate per il nostro cammino come comunità lo indicano ed è così che ci siamo espressi quando abbiamo chiesto la parola per intervenire, dicendo al Vaticano che il lavoro del movimento delle END non è un nostro patrimonio esclusivo ma un dono per la Chiesa e per il mondo, che vogliamo condividere e moltiplicare.
Il proposito che Papa Francesco ha con la celebrazione di questo Anno della Famiglia Amoris Laetitia, lui stesso lo esprime così: "farci sperimentare che il Vangelo della famiglia è una gioia che riempie il cuore e tutta la vita".... "Perché una famiglia (noi ci leggiamo, una famiglia a partire dall'amore della coppia) che scopre e sperimenta la gioia di avere un dono e di essere a sua volta un dono per la Chiesa e la società, può diventare una luce nelle tenebre del mondo.”
Non abbiamo dubbi che questo proposito sia in totale armonia con gli orientamenti che il nostro movimento sta vivendo e che dobbiamo rafforzare con questa meravigliosa opportunità che la chiesa ci dà di sincronizzare il nostro cuore con il cuore di tutta la chiesa e dei movimenti che, come noi, camminano con lei, perché noi siamo Chiesa.
Che bella occasione per riaffermare chi siamo e in chi crediamo, esprimendolo in pensieri, parole e azioni.
Prima di salutarci, vogliamo condividere con voi che l'ERI ha lavorato con grande gioia nella preparazione del nostro secondo incontro virtuale del Collège che terremo dal 18 al 24 luglio.
Abbiamo trovato una risposta entusiasta e impegnata da parte delle coppie e dei sacerdoti che sono stati chiamati ad arricchire con i loro interventi e testimonianze, il contenuto del collège che questa volta ha come motto e filo conduttore: "Matrimonio cristiano, lievito nel mondo".
Come nella precedente occasione, ci accingiamo a vivere una preparazione spirituale all’incontro, che ci donerà un cuore pronto a vivere con gioia e speranza questo nuovo incontro, che non è stato possibile svolgere di persona, come avremmo voluto, ma che in nessun modo minerà il nostro entusiasmo di vivere la fede nella forza della comunità.
In mezzo alla crisi della pandemia, che da un anno e mezzo segna il ritmo della nostra esistenza, in questi incontri di fede come il nostro collège virtuale, sentiamo che Gesù ci sta dicendo "Andiamo all'altra riva" per scrollarci di dosso la tentazione dello scoraggiamento, cambiare le nostre prospettive e smettere di guardare indietro per concentrarci a progettare come avvicinarci al futuro che è nelle nostre mani e nei nostri pensieri, per poter costruire.
Ci sono tempeste, a volte sentiamo che la barca è fragile, ma non possiamo mai dimenticare che Gesù è con noi in essa e che, soprattutto, ci ama e non ci lascerà mai soli. Questo da solo è sufficiente per farci andare avanti!
Fino alla prossima volta, nelle braccia di Gesù e di Nostra Madre che non smette mai di intercedere per le sue equipe.
Don Ricardo Londoño
CS Internazionale
CS Internazionale
Messaggio di Amoris Laetitia
Quando ascoltiamo o leggiamo i messaggi permanenti di Papa Francesco, ci rendiamo conto che, forse, è l'esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia che ha dato origine al maggior dibattito, controversia e domande....
È un ampio documento in nove capitoli che si propone di riflettere sulle realtà della vita coniugale e familiare. È una proposta per vedere l'umanità del Signore Gesù Cristo che cammina accanto ai matrimoni e alle famiglie, che li ascolta, li comprende e li accompagna e che, nonostante le crisi, le difficoltà, le situazioni complesse e la sofferenza, non li abbandona.
Il Papa ci propone di percepire il piano di Dio sul matrimonio e la famiglia. Nel primo capitolo, inizia con alcune citazioni bibliche e racconti in cui contempla l'amore umano che manifesta simbolicamente l'amore di Dio. Nel secondo, si sofferma sulle sfide e i pericoli che la famiglia deve affrontare nel mondo di oggi. Il terzo si concentra sulla vocazione della famiglia che guarda alla persona di Gesù e riconosce la sacramentalità del matrimonio. Un bellissimo quarto capitolo approfondisce la realtà dell'amore coniugale basandosi sull'Inno della Lettera ai Corinzi. Nella quinta, ci presenta la fecondità dell'amore nella preoccupazione per gli altri. Il sesto capitolo ci incoraggia a guardare le prospettive pastorali nell'accompagnamento e, nel capitolo seguente, si sofferma sull'educazione dei bambini. L'ottavo capitolo, forse il più controverso, ci chiama alla misericordia e alla compassione mentre contempliamo la fragilità che richiede accompagnamento, discernimento e integrazione. E l'ultimo capitolo riflette sulla spiritualità coniugale e familiare.
Un documento che ratifica per noi, membri delle Equipes Notre Dame, il nostro carisma, la nostra mistica, la nostra pedagogia e il nostro spirito missionario che, negli ultimi Orientamenti, ci porta ad ascoltare le chiamate del Papa. Crediamo nel matrimonio secondo la volontà di Dio e, allo stesso tempo, conosciamo le circostanze concrete che nascono dalla debolezza e dalla fragilità della condizione umana.
Credo che il cuore dell'Esortazione sia l'"umanizzazione" dell'amore divino. È uno sguardo realistico sulla realtà di coppie e famiglie sposate che, in mezzo a difficoltà, crisi, incomprensioni, ecc., vogliono fare della loro vita una risposta coerente all'invito di Dio. Contempla il piano creativo e la risposta delle creature. Mostra la grandezza della vocazione ad amare alla maniera di Dio, riconosce i limiti e le sfide che sorgono, e apre modi di rispondere alle preoccupazioni che sorgono di fronte alle varie circostanze che accompagnano la debolezza umana.
Il Papa vuole mostrare una Chiesa realistica che è presente alle persone per accompagnarle nel loro cammino. Se la comunità cristiana è il sacramento dell'unità, il segno e lo strumento della visibilità della misericordia divina, Amoris Laetitia traccia un percorso concreto e coerente in questo compito di rendere presente la Buona Novella dell'amore di Dio nell'amore umano. Quindi, nel testo, il Papa non manca di considerare la varietà di aspetti coinvolti nell'amore dell'uomo e della donna che vogliono realizzare il loro progetto di vita nel matrimonio e nella famiglia (sessualità, procreazione, maternità, paternità, assenze, educazione, vecchiaia, malattia, crisi, tecnologia, comunicazione...).
Permettiamo che la celebrazione di quest'anno ci porti ad approfondire ciò che ha detto il Papa e impegniamoci a vivere ciò che crediamo, ciò che desideriamo e ciò che stiamo costruendo.
VIVERE LA NOSTRA FEDE CON LA CHIESA
Messaggio del papa
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ IN IRAK
INCONTRO INTERRELIGIOSO
Piana di Ur
Sabato, 6 marzo 2021
ESTRATTO DAL DISCORSO DEL SANTO PADRE
Cari fratelli e sorelle,
questo luogo benedetto ci riporta alle origini, alle sorgenti dell’opera di Dio, alla nascita delle nostre religioni. Qui, dove visse Abramo nostro padre, ci sembra di tornare a casa. Qui egli sentì la chiamata di Dio, da qui partì per un viaggio che avrebbe cambiato la storia. Noi siamo il frutto di quella chiamata e di quel viaggio. Dio chiese ad Abramo di alzare lo sguardo al cielo e di contarvi le stelle (cfr Gen 15,5). In quelle stelle vide la promessa della sua discendenza, vide noi. E oggi noi, ebrei, cristiani e musulmani, insieme con i fratelli e le sorelle di altre religioni, onoriamo il padre Abramo facendo come lui: guardiamo il cielo e camminiamo sulla terra.
1. Guardiamo il cielo. Contemplando dopo millenni lo stesso cielo, appaiono le medesime stelle. Esse illuminano le notti più scure perché brillano insieme. Il cielo ci dona così un messaggio di unità: l’Altissimo sopra di noi ci invita a non separarci mai dal fratello che sta accanto a noi. L’Oltre di Dio ci rimanda all’altro del fratello. Ma se vogliamo custodire la fraternità, non possiamo perdere di vista il Cielo. Noi, discendenza di Abramo e rappresentanti di diverse religioni, sentiamo di avere anzitutto questo ruolo: aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo sguardo e la preghiera al Cielo. Tutti ne abbiamo bisogno, perché non bastiamo a noi stessi. L’uomo non è onnipotente, da solo non ce la può fare. E se estromette Dio, finisce per adorare le cose terrene. Ma i beni del mondo, che a tanti fanno scordare Dio e gli altri, non sono il motivo del nostro viaggio sulla Terra. Alziamo gli occhi al Cielo per elevarci dalle bassezze della vanità; serviamo Dio, per uscire dalla schiavitù dell’io, perché Dio ci spinge ad amare. Ecco la vera religiosità: adorare Dio e amare il prossimo. Nel mondo d’oggi, che spesso dimentica l’Altissimo o ne offre un’immagine distorta, i credenti sono chiamati a testimoniare la sua bontà, a mostrare la sua paternità mediante la loro fraternità.
Da questo luogo sorgivo di fede, dalla terra del nostro padre Abramo, affermiamo che Dio è misericordioso e che l’offesa più blasfema è profanare il suo nome odiando il fratello. Ostilità, estremismo e violenza non nascono da un animo religioso: sono tradimenti della religione. E noi credenti non possiamo tacere quando il terrorismo abusa della religione. Anzi, sta a noi dissolvere con chiarezza i fraintendimenti. Non permettiamo che la luce del Cielo sia coperta dalle nuvole dell’odio! Sopra questo Paese si sono addensate le nubi oscure del terrorismo, della guerra e della violenza. Ne hanno sofferto tutte le comunità etniche e religiose. Vorrei ricordare in particolare quella yazida, che ha pianto la morte di molti uomini e ha visto migliaia di donne, ragazze e bambini rapiti, venduti come schiavi e sottoposti a violenze fisiche e a conversioni forzate. Oggi preghiamo per quanti hanno subito tali sofferenze, per quanti sono ancora dispersi e sequestrati, perché tornino presto alle loro case. E preghiamo perché ovunque siano rispettate e riconosciute la libertà di coscienza e la libertà religiosa: sono diritti fondamentali, perché rendono l’uomo libero di contemplare il Cielo per il quale è stato creato.
Il terrorismo, quando ha invaso il nord di questo caro Paese, ha barbaramente distrutto parte del suo meraviglioso patrimonio religioso, tra cui chiese, monasteri e luoghi di culto di varie comunità. Ma anche in quel momento buio sono brillate delle stelle. Penso ai giovani volontari musulmani di Mosul, che hanno aiutato a risistemare chiese e monasteri, costruendo amicizie fraterne sulle macerie dell’odio, e a cristiani e musulmani che oggi restaurano insieme moschee e chiese. Il professor Ali Thajeel ci ha anche raccontato il ritorno dei pellegrini in questa città. È importante peregrinare verso i luoghi sacri: è il segno più bello della nostalgia del Cielo sulla Terra. Perciò amare e custodire i luoghi sacri è una necessità esistenziale, nel ricordo del nostro padre Abramo, che in diversi posti innalzò verso il cielo altari al Signore (cfr Gen 12,7.8; 13,18; 22,9). Il grande patriarca ci aiuti a rendere i luoghi sacri di ciascuno oasi di pace e d’incontro per tutti! Egli, per la sua fedeltà a Dio, divenne benedizione per tutte le genti (cfr Gen 12,3); il nostro essere oggi qui sulle sue orme sia segno di benedizione e di speranza per l’Iraq, per il Medio Oriente e per il mondo intero. Il Cielo non si è stancato della Terra: Dio ama ogni popolo, ogni sua figlia e ogni suo figlio! Non stanchiamoci mai di guardare il cielo, di guardare queste stelle, le stesse che, a suo tempo, guardò il nostro padre Abramo.
2. Camminiamo sulla terra. Gli occhi al cielo non distolsero, ma incoraggiarono Abramo a camminare sulla terra, a intraprendere un viaggio che, attraverso la sua discendenza, avrebbe toccato ogni secolo e latitudine. Ma tutto cominciò da qui, dal Signore che “lo fece uscire da Ur” (cfr Gen 15,7). Il suo fu dunque un cammino in uscita, che comportò sacrifici: dovette lasciare terra, casa e parentela. Ma, rinunciando alla sua famiglia, divenne padre di una famiglia di popoli. Anche a noi succede qualcosa di simile: nel cammino, siamo chiamati a lasciare quei legami e attaccamenti che, chiudendoci nei nostri gruppi, ci impediscono di accogliere l’amore sconfinato di Dio e di vedere negli altri dei fratelli. Sì, abbiamo bisogno di uscire da noi stessi, perché abbiamo bisogno gli uni degli altri. La pandemia ci ha fatto comprendere che «nessuno si salva da solo» (Lett. enc. Fratelli tutti, 54). Eppure ritorna sempre la tentazione di prendere le distanze dagli altri. Ma «il “si salvi chi può” si tradurrà rapidamente nel “tutti contro tutti”, e questo sarà peggio di una pandemia» (ibid., 36). Nelle tempeste che stiamo attraversando non ci salverà l’isolamento, non ci salveranno la corsa a rafforzare gli armamenti e ad erigere muri, che anzi ci renderanno sempre più distanti e arrabbiati. Non ci salverà l’idolatria del denaro, che rinchiude in sé stessi e provoca voragini di disuguaglianza in cui l’umanità sprofonda. Non ci salverà il consumismo, che anestetizza la mente e paralizza il cuore.
La via che il Cielo indica al nostro cammino è un’altra, è la via della pace. Essa chiede, soprattutto nella tempesta, di remare insieme dalla stessa parte. È indegno che, mentre siamo tutti provati dalla crisi pandemica, e specialmente qui dove i conflitti hanno causato tanta miseria, qualcuno pensi avidamente ai propri affari. Non ci sarà pace senza condivisione e accoglienza, senza una giustizia che assicuri equità e promozione per tutti, a cominciare dai più deboli. Non ci sarà pace senza popoli che tendono la mano ad altri popoli. Non ci sarà pace finché gli altri saranno un loro e non un noi. Non ci sarà pace finché le alleanze saranno contro qualcuno, perché le alleanze degli uni contro gli altri aumentano solo le divisioni. La pace non chiede vincitori né vinti, ma fratelli e sorelle che, nonostante le incomprensioni e le ferite del passato, camminino dal conflitto all’unità. Chiediamolo nella preghiera per tutto il Medio Oriente, penso in particolare alla vicina, martoriata Siria. (…)
Il cammino di Abramo fu una benedizione di pace. Ma non fu facile: egli dovette affrontare lotte e imprevisti. Anche noi abbiamo davanti un cammino accidentato, ma abbiamo bisogno, come il grande patriarca, di fare passi concreti, di peregrinare alla scoperta del volto dell’altro, di condividere memorie, sguardi e silenzi, storie ed esperienze. Mi ha colpito la testimonianza di Dawood e Hasan, un cristiano e un musulmano che, senza farsi scoraggiare dalle differenze, hanno studiato e lavorato insieme. Insieme hanno costruito il futuro e si sono scoperti fratelli. Anche noi, per andare avanti, abbiamo bisogno di fare insieme qualcosa di buono e di concreto. Questa è la via, soprattutto per i giovani, che non possono vedere i loro sogni stroncati dai conflitti del passato! È urgente educarli alla fraternità, educarli a guardare le stelle. È una vera e propria emergenza; sarà il vaccino più efficace per un domani di pace. Perché siete voi, cari giovani, il nostro presente e il nostro futuro! (…)
Fu proprio attraverso l’ospitalità, tratto distintivo di queste terre, che Abramo ricevette la visita di Dio e il dono ormai insperato di un figlio (cfr Gen 18,1-10). Noi, fratelli e sorelle di diverse religioni, ci siamo trovati qui, a casa, e da qui, insieme, vogliamo impegnarci perché si realizzi il sogno di Dio: che la famiglia umana diventi ospitale e accogliente verso tutti i suoi figli; che, guardando il medesimo cielo, cammini in pace sulla stessa terra.
TESTIMONIANZE
Di seguito presentiamo diverse iniziative e testimonianze coordinate e supervisionate dalle Super Regioni e dalle regioni corrispondenti che vogliono condividere le loro esperienze con i membri del movimento. Qualsiasi informazione aggiuntiva su di essi può essere richiesta ai responsabili delle SR e delle RR che ci stanno lavorando, poiché si tratta di attività e progetti locali e concreti che non sono sotto il coordinamento dell'ERI.
Juan Guillermo & Mabel Ramírez Acosta
SR Colombia
LES EQUIPES NOTRE DAME DELLA COLOMBIA CELEBRANO IL LORO 60° ANNIVERSARIO CON UN PELLEGRINAGGIO VIRTUALE
"Coppie rinnovate, testimoni del cammino di santità".
Ricordare il passato ci permette di capire il presente e costruire il futuro e quale modo migliore per farlo se non celebrando quei momenti importanti della vita.
Dal 2019, come responsabile de Provincia e poi come responsabili della Super Regione, sognavamo di celebrare i 60 anni dell'END nel nostro paese con un incontro nazionale dove avere l'opportunità di ricordare la nostra storia e sognare le opportunità che ci sono offerte come una nascente SR.
Una volta formata l'equipe di lavoro, Villa de Leyva è stata scelta come sede del 2° Incontro Nazionale, facile per la sua vicinanza, da cui partire per il pellegrinaggio in presenza alla Basilica Santuario Nazionale Mariano di Nostra Signora del Rosario di Chiquinquirá, Patrona della Colombia e lì consacrarci a Maria.
Quando arrivò il 2020, la pandemia COVID 19 troncò l'intero progetto, costringendoci alla sua cancellazione.
Dopo alcune settimane, e dopo aver superato l'impatto emotivo causato dall'emergenza sanitaria, gradualmente ognuna delle regioni, in modo virtuale, ha ripreso le riunioni, gli incontri, le giornate di formazione e i "ritiri spirituali" con un'ottima partecipazione dei membri dell'equipe favorendo l'animazione e l'aiuto reciproco.
In questo scenario di vita virtuale, nostra figlia, che per la sua età e professione ha esperienza con le reti, ha ravvivato la speranza della nostra celebrazione suggerendo la possibilità di un pellegrinaggio virtuale, dando una svolta al nostro evento, poiché quello che doveva essere di persona sarebbe diventato virtuale, le reti sarebbero diventate autostrade e You Tube sarebbe stata la sala di riunione, la chiesa e il luogo dell'abbraccio collettivo, non sarebbero più stati autobus e aerei a trasportare persone
, un'immagine della Vergine, agenda commemorativa e la guida della preparazione spirituale.
Il pellegrinaggio al Santuario Nazionale di Nostra Signora di Chiquinquirá ha ispirato una celebrazione profondamente spirituale volta a rendere grazie a Dio per la benedizione dell’END in Colombia e un'occasione per consacrarsi come Super Regione alla Vergine Maria, Patrona e Signora delle Equipes.
La squadra di lavoro ha assunto rapidamente il compito. E dopo aver superato alcuni contrattempi, il materiale di lavoro era nelle case e pronto per iniziare il pellegrinaggio. Durante 9 giorni, abbiamo iniziato un cammino di rinnovamento del nostro rapporto coniugale ispirato al miracolo di Chiquinquirá e alle virtù di Maria. L'appuntamento era dal 23 febbraio alle 19:30 ogni sera, sul canale YouTube, dove una regione ogni volta, raccontava la sua storia e il Consigliere di regione, ispirato da un passo biblico proposto nella guida, ci preparava affinché ogni coppia nell'intimità della propria casa praticasse la preghiera personale, la preghiera coniugale, la lettura della Parola e un intenso dialogo coniugale che si concludeva con un compito che entrambi avrebbero dovuto sviluppare il giorno seguente, secondo quanto suggerito nel libretto di preparazione.
Il 9° giorno di preparazione è stato affidato ai frati domenicani, che ci hanno aperto le porte del Santuario per andare in pellegrinaggio praticamente dal 4 al 6 marzo e contemporaneamente si è riunito il Collegio della Super Regione. A curare lo svolgimento del pellegrinaggio sono stati Edgardo e Clarita Bernal Fandiño, ERI Home, preceduto dll'Eucaristia a cura della Regione Colombia Centrale, culla della storia dell'equipe colombiana e origine della diffusione dell'END in quasi tutta la geografia del nostro paese.
Durante i tre giorni di pellegrinaggio, ogni regione ha avuto l'opportunità di raccontare ciò che è oggi e diverse coppie invitate hanno condiviso le loro riflessioni, esperienze e conoscenze su alcuni momenti importanti della storia dell'END in Colombia, su Padre Caffarel e sulla necessità di perseveranza nella preghiera per rinnovare e mantenere viva la nostra spiritualità coniugale; il ruolo della Vergine Maria come Signora e Patrona delle Equipes, con la storia di Maria Ramos, una donna spagnola, protagonista umana del miracolo del risanamento, che si è dedicata alla preghiera, confidando nell'intercessione della Vergine Maria e con fede esemplare ha chiesto a Dio per il suo matrimonio in frantumi.
Da parte sua, il Rettore del Santuario Nazionale, ispirato dalla sua lettura dei segni dei tempi, ha invitato tutti i membri del Movimento a conoscere e a prepararsi ad affrontare i rischi, le minacce e le sfide per la famiglia cattolica nel mondo attuale e ad essere case alla maniera della famiglia di Nazareth.
In ringraziamento e come segno di fiducia per questi 60 anni, abbiamo concluso il nostro pellegrinaggio virtuale con l'Eucaristia di ringraziamento, presieduta da Monsignor Pedro Salamanca, vescovo ausiliare di Bogotà e consigliere spirituale, seguita dall'atto di consacrazione della nostra Super Regione alla Madre e un concerto di chiusura con il cantautore cattolico colombiano Héctor Tobo.
E la strada da percorrere? La pandemia ha evidenziato la nostra fragile condizione umana, ma anche la solidarietà, la dedizione e il sacrificio anche della propria vita come chiara espressione di carità fraterna che sta riemergendo, facendoci vedere il futuro con speranza. Per noi che portiamo il messaggio di Gesù e con il nostro amore coniugale dimostriamo che "l'amore è vivo", l'oscurità all'orizzonte è una vera sfida perché siamo chiamati ad "essere sale della terra" e per questo vi invitiamo ad assumere con intensità il rinnovamento della nostra vita matrimoniale e di vita come equipe affinché attraverso la nostra vocazione e facendoci carico della nostra missione possiamo essere veri testimoni del cammino alla santità.
Ingrid et Padraig Lewis
SR Transatlantica - R Irlanda
Dall'Irlanda con amore, l’’International Marriage Masterclass
Le Equipes Notre-Dame esistono in Irlanda da più di mezzo secolo. Tuttavia, malgrado la sua lunga esistenza e l'entusiasmo dei suoi membri, le Equipes in Irlanda possono raggiungere un "punto di svolta" per quanto riguarda la loro esistenza sull'isola, poiché molti dei suoi membri stanno invecchiando. Di fronte a questa realtà preoccupante, nel settembre 2019, la coppia regionale Jim ed Elaine Keogh ha istituito un Comitato per la Diffusione, operante a livello nazionale, con il compito di promuovere il movimento.
Uno dei progetti chiave di diffusione che abbiamo organizzato come membri di questo comitato è stata la Marriage Masterclass con le Equipes Notre Dame, che è ora alla sua terza edizione. Le prime due edizioni, tenute in agosto e dicembre 2020, hanno avuto un successo incredibile, raggiungendo persone provenienti, rispettivamente, da più di 20 e 30 paesi del mondo. Dato che la Madonna è la patrona delle Equipes, era nostro desiderio che il Masterclass di Matrimonio fosse collegato con una grande festa dedicata a Lei. Pertanto, il primo corso si svolgesse durante la festa dell'Assunzione in agosto, mentre la seconda edizione si è conclusa con la festa dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre. Abbiamo affidato il Masterclass alla nostra Madre celeste, pregando che toccasse il cuore di molti, portando un rinnovamento di fede, speranza e amore nelle parrocchie, nelle famiglie e nelle case di tutto il mondo.
L'obiettivo di questa Masterclass, diventata ormai un evento annuale, va molto al di là dell'espansione regionale in Irlanda: mira a promuovere la spiritualità delle Equipes, condividendo la bellezza e la ricchezza che questo movimento porta nella vita di molte persone in tutto il mondo. Ha lo scopo di costruire dei ponti e di riunire le persone di fede attraverso i continenti, condividendo un insieme di esperienze su come le Equipes hanno arricchito la vita di molti e rafforzato le loro vocazioni alla vita matrimoniale e al sacerdozio. Un'iniziativa veramente unica inviata dall'Irlanda con amore al mondo intero, in tempi così difficili di pandemia globale.
La prima edizione di questa Masterclass internazionale, tenuta su Facebook nell'agosto 2020, consisteva in più di 30 video-testimonianze di coppie, sacerdoti e vescovi di 8 paesi, mentre la seconda edizione, ha raccolto più di 40 video di membri delle Equipes di 10 paesi. Tra queste testimonianze, c'era anche un video collettivo realizzato dai membri delle Equipes Giovani di Nostra Signora in Sudafrica.
I video ricevuti dalle coppie consistevano in testimonianze di vita coniugale e in "parole di saggezza" su diversi temi come: la bellezza di appartenere alle Equipes, la spiritualità di padre Caffarel, i sei punti di impegno, l'approfondimento della fede con le Equipes, le esperienze di vita coniugale - nei momenti buoni e in quelli cattivi, le ricette di successo per un matrimonio felice, l'infertilità e l'adozione, l'educazione dei figli nella fede. Inoltre, vari sacerdoti hanno testimoniato le grazie e la forza ricevute nel condividere il loro cammino vocazionale con le coppie sposate. Durante la Masterclass sono stati mostrati anche i video di tre vescovi. Il vescovo Steve Lowe, diocesi di Hamilton, Nuova Zelanda, ha parlato di come le Equipes Notre Dame hanno trasformato la Chiesa locale. Usando un acronymo, il Vescovo Denis Nulty, Diocesi di Kildare e Leighlin, Irlanda, ha spiegato che per lui le iniziali TEAMS significano: Equipes + Impegno + Attributi dei coniugi + Riunione mensile + Sacrament
). Il vescovo Nicholas Hudson, diocesi di Westminster, Regno Unito, ha condiviso con grande affetto la storia dei suoi genitori che sono stati membri delle Equipes per oltre 50 anni della loro vita matrimoniale.
Con la loro sorprendente diversità questi video hanno rappresentato un'istantanea di ciò che le Equipes Notre Dame hanno da offrire soprattutto considerando che questo movimento è presente in più di 90 paesi nel mondo. Inoltre, queste video-testimonianze hanno evidenziato quale enorme dono rappresenti non solo per le famiglie, ma anche per i giovani che cercano di vivere la loro fede, per i sacerdoti, i vescovi e per tutta la Chiesa cattolica.
Entrambe le Masterclass tenute nel 2020 sono state accolte molto bene da un vasto pubblico che abbraccia sei continenti. Uno dei tanti messaggi ricevuti dai nostri partecipanti diceva: "Grazie per il vostro 'Sì' allo Spirito Santo. Grande iniziativa". Infatti, è così che l'evento ci è sembrato: come un fantastico viaggio con Dio, ispirato dallo Spirito Santo la cui presenza e guida è stata incredibilmente potente durante tutto il processo di organizzazione e durante l'evento.
Sulla base del successo delle due edizioni precedenti, le Equipes Notre Dame d'Irlanda hanno recentemente annunciato la terza edizione del Marriage Masterclass che si terrà dal 1° all'8 dicembre 2021. Come sempre, l'evento si svolgerà sul gruppo privato di Facebook chiamato: Marriage Masterclass with Teams of Our Lady, che ospita attualmente il progetto Teams EXPERIENCE.
In generale, da quando abbiamo iniziato questo incredibile viaggio delle Marriage Masterclasses, siamo stati estremamente toccati dal fantastico sostegno di persone in Irlanda e in tutto il mondo, membri di Equipe che conoscevamo bene e altri che non conoscevamo affatto. Questo Masterclass è per noi una grande opportunità di conoscere persone delle Equipes di tutto il mondo. Ci sentiamo privilegiati per entrare in contatto con tante coppie, per dare uno sguardo al movimento più ampio e, soprattutto, per essere al servizio di Dio e delle Equipes Notre-Dame.
Dio vi benedica tutti!
Klaus & Savina Von Massenbach
RR Germanophone
Spiegare le benedizioni del matrimonio sacramentale in modo contemporaneo è l'obiettivo del nuovo Marriage YouCat.
Il Marriage YouCat è un progetto per la Chiesa Mondiale, che è significativamente sostenuto dalla Conferenza Episcopale Austriaca. Savina ed io siamo stati invitati a lavorare a questo progetto a causa del nostro coinvolgimento nell'assemblea austriaca delle Comunità Spirituali per "Matrimonio e Famiglia".
Sulla base del successo mondiale dello YouCat, un catechismo che spiega gli insegnamenti della Chiesa cattolica in un linguaggio semplice in modo che i giovani possano comprenderli, è nato il desiderio di scrivere un catechismo speciale per il matrimonio.
Lo scopo di questo catechismo speciale è quello di spiegare il matrimonio sacramentale cristiano in un linguaggio e in una forma accessibile e quindi anche di promuoverlo. Questo YouCat vuole consapevolmente costruire ponti e raggiungere le persone che, a causa della mancanza di modelli positivi o della poca esperienza positiva con la Chiesa e il clero, così come il linguaggio spesso formulaico, sono poco familiari con i tesori e i contenuti della Chiesa. Lo YouCat vuole essere un invito ad impegnarsi con gli insegnamenti della Chiesa e dare la possibilità di condurre una vita soddisfacente.
In una prima fase, sono state raccolte domande da tutto il mondo, che sono state poi raggruppate in 300 domande nelle seguenti 5 categorie.
scoprire la ricchezza dell'amore
farsi belli per il matrimonio ora
insieme - e non più soli
il grande giorno davanti l'altare
l'amore vive, crescere nell'amore
Ai singoli paesi sono state assegnate delle domande, in modo che ad ogni domanda dovessero rispondere 2-3 gruppi. Io e Savina abbiamo lavorato soprattutto sulle domande che sono molto vicine alla missione delle END.
L'equipe editoriale, ora ha il grande compito di assegnare le domande e le risposte, di riunirle e di trasferirle in una certa metodologia. Per questo auguriamo alla redazione l'assistenza dello Spirito Santo.
Uno YouCat globale per il matrimonio è probabilmente tanto necessario quanto una grande sfida.
Da un lato, gli insegnamenti centrali della Chiesa devono essere spiegati in modo accessibile ai giovani; dall'altro, c'è la sfida che le parole matrimonio e famiglia hanno un significato più ampio del contesto cristiano, e che matrimonio e famiglia sono sempre vissuti e compresi in un particolare contesto sociale e culturale.
Se vogliamo rivolgerci non solo ai giovani che provengono da un contesto cattolico classico, l'adeguata inculturazione di YOUCAT sarà probabilmente una grande sfida in sé.
Abbiamo potuto parlare di questo punto con l'editore.
Abbiamo subito convenuto che lo Youcat ha i suoi limiti. Come catechismo, può fornire solo risposte brevi e molto generali. Tuttavia, come marchio di successo, YouCat può creare una nuova attenzione positiva agli scopi dei matrimoni sacramentali. Così, è impossibile rispondere in modo non banale a una domanda come "Come è possibile rimanere fedeli a una persona e amarla per tutta la vita?" in poche frasi (1500 caratteri).
Abbiamo parlato con l'editore del fatto che probabilmente qui c'è bisogno di ulteriori formati, che offrano un aiuto concreto per un matrimonio di successo, ma anche un aiuto concreto per i problemi e che offrano anche sostegno e conforto.
Qui c'è una possibilità per noi come comunità mondiale di usare questo YouCat come un'opportunità per le nostre preoccupazioni. Come comunità mondiale potremmo potenzialmente dare un contributo importante a questo punto.
Da un lato potremmo deliberatamente utilizzare l'attenzione intorno al nuovo YouCat sul matrimonio, per far conoscere i nostri aiuti di vita e la nostra pedagogia e per sostenere le coppie sposate in modo abbastanza pratico. Dall'altro lato, possiamo sostenere i messaggi astratti di Marriage YouCat in modo molto pratico, poiché abbiamo una metodologia che si è dimostrata globalmente nelle culture e nei contesti più diversi.
Per la nostra regione, con le nostre risorse molto limitate, stiamo pensando di affrontare il tema in collaborazione con YouCat, ma anche con Alpha e altre iniziative sul matrimonio. Quindi potremmo immaginare un corso di matrimonio YouCat o un manuale di matrimonio YouCat per raggiungere il maggior numero possibile di coppie.
Questo progetto è stato molto vantaggioso per noi in diversi modi:
- Da un lato, è comunque una bellissima sfida affrontare ancora una volta questo importante argomento in modo molto fondamentale, e considerare come trasmettere i messaggi fondamentali, ai giovani in modo semplice e partecipativo.
- La collaborazione con le altre comunità, ma sacerdoti molto distinti e altre persone in questo campo è una benedizione e una ricchezza molto grande.
- E infine, è stata una meravigliosa opportunità per far conoscere meglio le END nella contea cattolica in Austria.
Juan Luis Ferrari & Mª José Cortés Antonio Fernández & Paqui Moya
SR Spagna
GRUPPI DI “VETERANI” NELLA SUPER REGIONE SPAGNOLA
(per sempre END)
La vita di un equipe è simile, in un certo senso, alla traiettoria vitale di un essere vivente: un equipe nasce, cresce, matura, dà i suoi frutti e, infine, scompare. Durante la sua esistenza, costituisce uno strumento ecclesiale fondamentale per le coppie e i sacerdoti per sperimentare la spiritualità coniugale, l'aiuto reciproco e, in definitiva, per vivere un cammino di santità durante tutta la loro vita matrimoniale o sacerdotale condivisa con altre coppie e sacerdoti: la vita d'équipe.
La scomparsa di un'équipe, per qualsiasi motivo, non elimina, in alcuni dei suoi membri, il sentimento di appartenenza all'END che si è forgiato e sperimentato durante una vita matrimoniale, sacerdotale e familiare, e nel cuore di una vita d'équipe.
Il documento Vocazione e Missione (ERI, Fatima, 2018) afferma che il nostro Movimento deve adattarsi al mondo moderno senza trascurare i nostri anziani, tenendo conto della solitudine che possono soffrire con la scomparsa della loro squadra e cercando di gestire il desiderio di continuare ad appartenere alla END.
Da alcuni anni e in diverse parti della Super-regione di Spagna, sono apparse varie iniziative (sotto il titolo di Squadre di Veterani o anche noto come sempre END) che cristallizzano le idee che abbiamo esposto sopra e che mirano a fornire una soluzione alla mancanza di attrezzature per i membri delle equipe di veterani del Movimento. Per quanto ne sappiamo, questa è un'esperienza unica nella nostra Super-Regione e non deve essere confusa con un'altra struttura del Movimento; piuttosto, è un servizio di accompagnamento per questi gruppi di veterani d'équipe. Per capire meglio questo, a titolo di esempio, descriveremo l'esperienza che abbiamo sviluppato a Siviglia perché è quella che conosciamo meglio.
Dal novembre 2012, grazie all'idea dei coniugi Seco-Gordillo insieme al loro ausiliario D. Pedro Ybarra, da cui è partita questa iniziativa, le END di Siviglia accompagnano un gruppo di veterani composto da più di 50 persone. L'obiettivo di questa attività è di fornire aiuto ai (e tra i) membri di questo gruppo per evitare il disimpegno di coloro che hanno perso le loro equipe dal Movimento, rispondendo così alle necessità di molte coppie.
Data questa considerazione, abbiamo pensato che il Movimento potrebbe offrire alle coppie, o alle vedove e ai vedovi, che si trovano in questa situazione, la possibilità di avere contatti con altri équipiers che si trovano nelle stesse circostanze, tenendo riunioni in gran parte simili alle riunioni d'équipe, che permetterebbero loro di recuperare o mantenere il loro attaccamento alla END e, soprattutto, rendendo così possibile la pratica del mutuo aiuto tra loro.
Ci incontriamo tre o quattro volte all'anno. Le riunioni durano tra le due e le tre ore e sono modellate sulla riunione di gruppo, adattate, ovviamente, alle esigenze del gruppo. Si compone di cinque parti. Si comincia con il BENVENUTO di tutti per tutti, dove si coglie l'occasione per salutarsi e interessarsi l'un l'altro in una chiacchierata piacevole e rilassata.
Dedichiamo un lungo tempo per pregare insieme, in una PREGHIERA attenta e preparata, in cui ci presentiamo con la proiezione di un video, una canzone o alcune parole che creano la giusta atmosfera. Il punto forte della preghiera è la proclamazione del Vangelo, le riflessioni condivise e l'intercessione e il ringraziamento comune.
Alla fine di questa importante parte dell'incontro, si passa all'esposizione del TEMA DI STUDIO che abbiamo scelto per il corso. Nel corso di questi anni sono stati studiati molti e vari argomenti, cercando sempre di affrontarli dal punto di vista dei veterani delle END. Molti sacerdoti e coppie del gruppo stesso hanno generosamente collaborato nella preparazione e presentazione del tema. Siamo profondamente grati a tutti loro.
A questo è seguito un DIALOGO CONDIVISO in cui i partecipanti alla riunione hanno espresso le loro opinioni e punti di vista, arricchendo e completando così tutto ciò che era stato detto in precedenza. Infine, preghiamo tutti insieme la preghiera del MAGNIFICAT e terminiamo condividendo un AGAPE FRATERNA e rilassato. Ci siamo salutati con il desiderio e l'illusione di vederci al prossimo incontro.
Dal punto di vista esperienziale, questa esperienza è iniziata perché alcune coppie con una lunga vita di Equipes, si sono ritrovate con un certo vuoto dopo una lunga vita in cui si sentivano in comunità con altre coppie e condividevano con loro la loro fede e la loro vita. Alcuni si sono trovati senza un legame con il nostro Movimento e la loro disconnessione è stata tale che non hanno nemmeno ricevuto la Lettera o qualsiasi altra informazione relativa ad essa. Questi passaggi sono stati risolti fin dall'inizio.
La prima convocazione di questi veterani nel novembre 2012, è stato un lavoro coscienzioso dedicato alla ricerca di coloro che si erano persi e senza alcun legame con il Movimento. È stata una gioia incontrare di nuovo coppie e vedove e vedovi che non erano stati in contatto per alcuni anni, ma che avevano condiviso responsabilità e servizi. È stata un'esperienza indimenticabile, che ci ha segnato per continuare con entusiasmo questa nuova esperienza di vivere il nostro Movimento in modo diverso, ma che ci ha tenuto uniti tra di noi e con il Movimento. Ci ha anche aiutato a continuare ad essere più uniti, formando persino un gruppo Whatsapp in cui ci scambiamo notizie sul Movimento, insieme a contributi su preghiere e commenti di interesse generale.
La prima riunione si è tenuta in una piccola cappella dell'Adorazione Perpetua, con la piacevole sorpresa che hanno partecipato così tanti membri dell'équipe, alcuni in sedia a rotelle, che ci siamo dovuti spostare in una stanza adiacente. Da qui è nato il desiderio di continuare questa magnifica esperienza.
Abbiamo sempre ammirato la testimonianza delle vedove e dei vedovi che hanno scoperto che l'amore matrimoniale è più forte della morte.
Ultimamente si è resa necessaria una raccolta che viene inviata al Segretariato Nazionale come quota anuale per questo gruppo di veterani.
Quest'anno, a causa della pandemia, abbiamo avuto incontri on-line e l'ultimo, se Dio vuole, sarà celebrato di persona con un'Eucaristia.
Incoraggiamo tutti i settori e le regioni a portare questa esperienza ai loro veterani. Sappiamo che questa iniziativa è stata presa dall'Equipe Super-Regionale di Spagna che la sta promuovendo e incoraggiando insieme al Collegio Super-Regionale.
Un abbraccio fraterno.
INCONTRO VIRTUALE ERI - SUPER REGIONI E RR
18 - 24 LUGLIO 2021
Incomincierà tra poco il nostro incontro annuale del Collége Internazionale. Per cominciare a sincronizzare i nostri cuori con questa vitale riunione annuale, vi presentiamo il tema e il logo che ci accompagneranno (che potete vedere qui accanto).
Il tema del nostro incontro sarà
"Matrimonio cristiano, lievito nel mondo"
Il logo che è stato realizzato ha cercato di creare una sintesi degli elementi importanti di questo tema.
Le fedi rappresentano la coppia unita nel matrimonio, al loro centro, cuore e custode, la fonte del loro amore e del sacramento: la Croce di Gesù che emana luce dalla profondità del cielo blu, che è anche il colore di Maria.
Ecco che da quel cuore e da quelle fedi la testimonianza come coppie cristiane si espande in cerchi concentrici, come il lievito che espande l'impasto del pane, e abbraccia il mondo.
Il nostro logo ci ricorda la nostra appartenenza a una comunità di coppie e alla Chiesa con cui facciamo il nostro cammino.
Tra poco più di un mese vi invieremo un documento per la preparazione spirituale, come nell'incontro dell'anno scorso, ma fin d'ora uniamoci in preghiera per il successo e i frutti di questo incontro.
COSA FA L'ERI?
WORK IN PROGRESS
Paola & Giovanni Cecchini Manara
Coppia Responsabile della Segreteria
“Work in progress”
Relazione delle attività della Segreteria internazionale
Questo periodo che condiziona le vite di noi tutti ha reso più difficile anche il nostro servizio di Responsabili della Segreteria Internazionale. Per chi non ci conosce siamo Paola e Giovanni Cecchini Manara, siamo italiani e facciamo parte dell’equipe responsabile internazionale del nostro movimento come coppia responsabile della segreteria.
La pandemia non ha fermato il nostro lavoro a servizio del movimento, anche se il fatto di non potersi incontrare di persona ha reso tutto più complicato. Il nostro lavoro ci vede impegnati su molte situazioni.
Un aspetto importante a cui ci siamo dedicati è stato organizzare gli incontri dell’Equipe Responsabile Internazionale. Non potendo incontrarsi da più di un anno e mezzo, abbiamo operato spezzettando in molti incontri virtuali il lavoro di ERI, cercando di mettere insieme esigenze famigliari e lavorative, orari diversi, ritmi diversi. Per fortuna la tecnologia ci ha aiutato ad organizzare le nostre riunioni dal sud America, con orario mattutino, all’Europa nel tardo pomeriggio, fino all’Australia in orario serale, dedicando di volta in volta due ore all’incontro. La condivisione dei documenti e delle idee nei giorni precedenti agli incontri ha permesso di camminare insieme, nonostante tutto. Certo, non vediamo l’ora di vederci di persona, perché l’incontro online non è la stessa cosa. ERI non è un consiglio di amministrazione impersonale e la relazione personale è fondamentale nel condividere decisioni, sentimenti, preghiera e orientamenti per il movimento.
Un altro progetto che abbiamo continuato a seguire con la stessa dedizione dell’inizio è la pubblicazione della newsletter #lontanimavicino, insieme a Mercedes e Alberto Perez, coppia responsabile della comunicazione, pensata e creata per poter rimanere in contatto stretto con tutte le coppie del college internazionale e scambiare notizie e testimonianze.
In questo periodo stiamo lavorando per la preparazione dell’Incontro Virtuale del College Internazionale, che si svolgerà dal 18 al 24 luglio, per predisporre tutto quello che serve in vista della condivisione del materiale di lavoro, delle celebrazioni, predisponendo come l’anno scorso una piattaforma on line di supporto alla attività delle coppie.
Un importante progetto che stiamo portando avanti è quello per le traduzioni. Dopo la condivisione del Protocollo delle Traduzioni con le coppie del College durante l’incontro a Valencia, stiamo lavorando per concretizzare la parte operativa del protocollo. A questo scopo ci siamo incontrati virtualmente con la maggior parte delle coppie Responsabili delle Super Regioni, dividendoci in gruppi linguistici, per cercare persone, all’interno del movimento, che gratuitamente si rendessero disponibili a fornire aiuto per la traduzione di tutti quei documenti che vengono fatti per gli incontri internazionali. Per noi personalmente è stato davvero molto arricchente parlare con tutte le coppie e tutte sono state molto contente di collaborare. Da questa collaborazione sono nati degli elenchi piuttosto ricchi di equipiers disponibili a tradurre, e confidiamo che questo aspetto, così importante per i nostri incontri internazionali, in futuro verrà gestito in modo responsabile, condiviso e più efficiente.
Un altro progetto interessante di cui ci stiamo occupando, a nome di tutta ERI, è l’avvio di una ristrutturazione per la sede a Parigi della Segreteria Internazionale del nostro movimento. In via della Glacière a Parigi, come noto, c’è la sede del Movimento END Internazionale, e ci sono gli uffici fisici della segreteria internazionale, che occupa il settimo piano di una palazzina degli anni ‘60. Questo luogo è stato voluto personalmente da padre Caffarel insieme alle coppie con cui condivideva la responsabilità e naturalmente è un patrimonio importante per tutti i membri del Movimento. Come siamo chiamati a preservare e prenderci cura delle coppie dell’END, riteniamo importante anche aver cura dei beni materiali che appartengono a tutti.
L’edificio è piuttosto vecchio e anche il settimo piano porta i segni del tempo. Inoltre, delle perdite d’acqua dal piano sopra hanno rovinato visibilmente alcune parti interne.
Questo posto non solo è la sede dove fisicamente lavora per noi una persona, una segretaria, che supporta tutta l’attività tecnica necessaria al funzionamento del movimento, ma è anche il luogo dove ERI si riunisce per i propri incontri e dove ha sede l’Associazione degli Amici di Padre Caffarel. Noi spesso in qualità di segretari soggiorniamo lì, dedicandoci ad incontri personali con varie persone, al contatto con le banche e alla contabilità e a tutto ciò che serve per svolgere il nostro servizio. Altri membri di ERI, in particolare la coppia responsabile internazionale Clarita ed Edgardo e il consigliere spirituale internazionale padre Ricardo, vi trovano una casa accogliente e riservata per svolgere al meglio il loro servizio quando si trovano a Parigi.
Abbiamo pensato di cogliere l’occasione di altri lavori straordinari di miglioramento che verranno fatti sull’intero edificio e il fatto che a causa della pandemia per un certo tempo è impossibile per ERI recarsi a Parigi e occupare questi spazi, per procedere alla loro sistemazione. Il primo passo è stata la sostituzione degli infissi delle finestre, che erano ancora quelli originali degli anni Sessanta, migliorando la tenuta del calore e l’acustica. Inoltre, è necessario mettere a norma gli impianti, in particolare l’impianto elettrico, perché vengano adeguati agli standard di sicurezza moderni. Anche il rinnovamento interno è necessario, perché i materiali di rivestimento dei pavimenti e delle pareti hanno evidenti i segni del tempo e dell’uso, dando un aspetto davvero poco dignitoso a questo luogo.
In aggiunta a questo, abbiamo pensato anche di rimodellare gli ambienti perché divengano più idonei al lavoro e agli incontri che vi si svolgono, ad esempio con una sala da riunione abbastanza grande per accogliere tutte le coppie di ERI e con uno spazio per il lavoro di segreteria centrale e unificato che permetta una maggiore collaborazione.
In questo momento siamo ancora nella fase di richiesta dei preventivi per i lavori e speriamo davvero nelle prossime settimane di poter affidare a una impresa il lavoro e poter iniziare. Ci saranno vari aspetti delicati che dovremo curare, a partire dall’archiviazione di tutti i documenti e dallo sgombero dei locali. Al settimo piano della Glacière ci sono tantissimi documenti interessanti e che non vanno persi, che raccontano la storia del nostro Movimento; questa ristrutturazione sarà anche l’occasione per catalogarli.
Siamo fiduciosi di poter fare qui nella sede della Glacière il nostro prossimo incontro di ERI in autunno, finalmente di persona, inaugurando così la sede rinnovata.